Il Massaggio Sportivo: come, quando, perchè?

Ago 6, 2020

1. La tecnica in breve

Dopo aver adeguatamente riscaldato e vascolarizzato la zona da trattare con l’ausilio delle manovre del massaggio svedese, si passa a praticare delle decise ed appropriate pressioni, esercitando contemporaneamente dei stiramenti delle fibre lungo il loro allineamento anatomico. Il punto dove esercitare la pressione deve essere raggiunto con grande cura ed attenzione e progressivamente mantenuto.

La direzione e l’angolo dove esercitare la pressione dovrà essere trasversale se si vuole separare i gruppi muscolari adiacenti oppure perpendicolari se si decide di lavorare sul ventre muscolare.

2. IL MASSAGGIO PRE-GARA

Il massaggio pre-gara viene considerato tale, quando la seduta viene svolta fino a 2 giorni prima la competizione. L’atleta in questa fase si trova sia in una condizione di particolare “eccitabilità nervosa” causata dalla tensione pregara e sia dall’ aumento della contrattilità muscolare causata da un accentuato stato adrenalinico.

Il compito del massaggio sportivo pre-gara sarà quindi quello di decontrarre la muscolatura e di donare all’atleta un gradevole e positivo stato di quiete. Oltre a riscaldare i muscoli, migliorare la mobilità articolare e di ridurre lo stress, il massaggio pre-gara ha inoltre l’importante funzione di prevenire i traumi. Le parti del corpo da massaggiare saranno perciò quelle più esposte al carico ed alla ripetitività del gesto atletico.

Il massaggio si compie con manovre decisamente poco profonde, che abbinate ad un prodotto con effetto capillarizzante, favorirà quindi l’apporto di sangue nel muscolo, aumentando così la temperatura locale. In tutte quelle discipline in cui l’atleta è soggetto a bruschi sbalzi di temperatura, è opportuno effettuare il massaggio utilizzando prodotti riscaldanti.

Il prodotto va applicato pochi minuti prima dell’attività fisica, distribuendolo sulla pelle e portandolo a completo assorbimento senza massaggiare eccessivamente.

3. IL MASSAGGIO DOPO-GARA

Si esegue alcuni minuti dopo il termine dello sforzo. La sua azione è di ridurre il senso di stanchezza e di pesantezza fisica, di favorire il drenaggio del sangue venoso e conseguentemente delle tossine prodotte, di migliorare quindi l’apporto di sangue arterioso.

La durata del trattamento, superiore a quella del pre-gara, è connessa direttamente al grado di affaticamento del soggetto da massaggiare. Se l’atleta è molto stanco, il massaggio deve essere leggero e di breve durata, per poi essere approfondito il giorno successivo.

Il massaggio deve favorire il drenaggio e la decongestione dei muscoli e deve essere svolto con manualità lente e delicate, lavorando comunque sia con gli sfioramenti che con le frizioni, in modo da eliminare i cataboliti derivanti dal lavoro muscolare. Il massaggio dopogara crea un piacevole effetto endorfinico.

Al termine della seduta di massaggio, per tonificare e rinfrescare le zone soggette allo sforzo, sarebbe consigliabile utilizzare un olio rinfrescante a base mentolata.

4. IL MASSAGGIO DEFATICANTE

La funzione principale di questo tipo di massaggio sarà quella di accelerare i tempi di recupero, assicurando nuovamente il ripristino delle funzioni muscolo-scheletriche. La seduta è particolarmente vigorosa ed incisiva e viene sconsigliata di praticarla nelle 24-48 ore dopo l’impegno agonistico.

Questo per non sollecitare ulteriormente la muscolatura dell’atleta, già provata dalla prestazione, e anche per non trasformare il massaggio in una tortura vera e propria, compromettendo di conseguenza il rilassamento psico-fisico del soggetto. Le manualità devono essere particolarmente profonde, sia in modalità attiva che passiva, in modo da distendere i tessuti sia a livello superficiale che profondo.

Questo tipo di massaggio consentirà all’atleta di recuperare più velocemente, in modo da contribuire, con il nostro operato, alla rapida ripresa dei suoi allenamenti.

Si consiglia inoltre di utilizzare, magari all’ inizio del massaggio, un olio od una crema a base di canfora ed arnica, arricchita con menta e limone, in modo da creare un azione capillarizzante sui tessuti trattati, poi di continuare il massaggio con un olio od una crema ad azione defaticante, arricchita sempre con dell’arnica e con estratti naturali di rosmarino e betulla.

Consiglio inoltre, alla fine del massaggio di applicare un leggero velo di gel o crema mentolata per donare un piacevole senso di leggerezza. Utile potrebbe essere anche l’ applicazione di un prodotto che contenga, oltre che l’arnica, anche l’artiglio del diavolo, da far assorbire con una lieve frizione, a livello dei punti articolari.

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